Gian Carlo Stella, 28 aprile 2005
 
 Iniziativa del Sistema Bibliotecario di Ateneo dell’Università degli Studi di Bologna.
Senza dubbio un avvenimento raro e particolare, se si considera che la prima mostra di libri “africani” si tenne a Torino nel 1911 in occasione dell’Esposizione internazionale dell’industria e del lavoro (1378 le opere presentate, soprattutto estratti e periodici). La seconda ed ultima del genere, fu organizzata a Roma nella primavera del 1936, ad opera del sindacato Romano degli Autori e Scrittori (2978 titoli, comprese carte geografiche e autografi).
Questa, dell’Università di Bologna, voluta dal Sistema Bibliotecario d’Ateneo, ha inteso valorizzare una parte del proprio posseduto, in questo caso, attraverso un soggetto quasi sconosciuto: i primi passi dell’Italia in Africa, dall’acquisto della baia di Assab (1869) alla occupazione di Massaua (1885)
Avvìo di un percorso che vedrà protagoniste le biblioteche dell’Università di Bologna che hanno aderito al progetto, con l’intento di “offrire visibilità ed accessibilità a documenti di grande interesse, spesso del tutto sconosciuti se non agli addetti ai lavori, testimonianze di pagine della nostra storia spesso solo sfiorate dalla manualistica corrente. Si tratta di materiali poco noti, a volte non ancora presenti nei cataloghi al pubblico, ma proprio per questo bisognosi di recupero e valorizzazione. In questo modo le biblioteche si candidano ad essere anche centri di produzione di cultura, per offrire ai propri utenti occasioni di riflessione, spunti di studio e lavoro, partecipando attivamente alla vita della comunità accademica“.
Individuate un buon numero di opere, tra esse sono state scelte le più rappresentative che hanno costituito quattro sezioni di base:
1. Missionari e viaggiatori;
2. Il territorio: Assab e Massaua;
3. Il primo colonialismo ed anticolonialismo italiano;
4. Opere scientifiche.

Tra le opere più significative i volumi di memorie del missionario Guglielmo Massaja, resoconti di viaggiatori italiani e stranieri, e poi studi geografici, scientifici e storici. Quasi tutte rarità, come la prima edizione del viaggio compiuto in Abissinia alla terra dei Galla del ferrarese Gustavo Bianchi, o del bolognese di adozione Pellegrino Matteucci col suo “Sudan e Abissinia”.
Non mancano le opere linguistiche, come la grammatica ed il dizionario amarico dell’orientalista romano Ignazio Guidi, legislative rappresentate dalla raccolta delle leggi che interessarono l’Eritrea, compilato dal modenese Angiolo Mori, e tante altre.
Un’insieme di volumi, insomma, che abbracciano un’epoca e che riescono a dare idea dell’interesse e partecipazione, non scevra di emotività, di quell’Italia della seconda metà dell’800.
Fanno da cornice a questa esposizione libraria molti oggetti legati a quelle terre ed a quel periodo, come alcune decorazioni (tra l’altro spicca una medaglia d’oro e due d’argento al valor militare, queste ultime concesse al tenente Poli, morto a Saganeiti nell’agosto del 1888), divise (tra cui le prime adottate dall’Italia in terra d’Africa), sciabole (una abissina ed una da ufficiale turco, in argento), lance, scudi da dignitari, amuleti, sigilli, croci abissine, monete, oggetti etnografici varî ed un grande plastico costruito ad hoc, rappresentante le due isole di Massaua e Taulud alla data del 5 febbraio 1885, giorno in cui l’Italia si insediò in quel territorio. Questo materiale fa parte della collezione dell’africanista Gian Carlo Stella di Fusignano.
Molti pannelli esplicativi, di testo e di immagini, accompagnano il visitatore in questa esposizione aperta da una enorme gigantografia a colori che riproduce un paesaggio africano.
La mostra, allestita nella Sala della Fondazione Federico Zeri in S. Cristina, piazzetta Giorgio Morandi n. 2 a Bologna, è stata inaugura ieri 9 aprile nell’Aula Magna, alla presenza del Rettore Pier Ugo Calzolari e della Prof. Fanny Cappello, Presidente del Sistema Bibliotecario d’Ateneo, che ha illustrato ampiamente lo scopo dell’interessante iniziativa.
Lo scrittore Carlo Lucarelli, accompagnato dalla voce recitante di Beatrice Renzi, ne ha delineato a braccio la cornice, presentando “Dalla Mostra alle Biblioteche, tra prove ed indizi” e catturando l’attenzione della gremita Aula Magna, a testimonianza di un eccezionale avvenimento culturale.  
Le Biblioteche universitarie che hanno aderito al progetto sono:
Biblioteca Centralizzata della Facoltà di Veterinaria G. B. Ercolani;
Biblioteca Centralizzata G. Goidanich della Facoltà di Agraria;
Biblioteca del Dipartimento di Biologia Evoluzionistica Sperimentale;
Biblioteca del Dipartimento di Discipline Storiche;
Biblioteca del Dipartimento di Italianistica;
Biblioteca del Dipartimento di Scienze Economiche – Sezione di Geografia;
Biblioteca del Dipartimento di Scienze Giuridiche Antonio Cicu; Biblioteca di Discipline Umanistiche;

Biblioteca Universitaria; Centro Interdipartimentale di Servizi Bibliotecari denominato Biblioteca Walter Bigiavi; Dipartimento di Colture Arboree – Facoltà di Agraria.
Hanno materialmente allestito la Mostra, con passione e competenza, la Dott. Patrizia Pastore del Dipartimento di Discipline Economico-Aziendali, la Dott. Paola Rescigno del Dipartimento di Filosofia, la Dott. Carla Lazzari della Biblioteca di Discipline Umanistiche, la Dott. Daniela Zanin del Dipartimento di Scienze Giuridiche “A.Cicu”, il designer Fabio Poluzzi e l’africanista Gian Carlo Stella. Realizzatore del CD illustrativo della Mostra, Enrico Paolini.
La Mostra rimarrà aperta sino al 23 aprile, con i seguenti orari:
lunedì-mercoledì-venerdì: dalle 16 alle 18; martedì e giovedì: dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 18; Sabato: dalle 10 alle 13.  
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