Gian Carlo Stella, 20 aprile 2025

La lettura del volume ci porta in un territorio lontano, dove decine di migliaia di italiani di due generazioni riposero le speranze per una vita migliore. Per loro fu davvero la “terra promessa”.

Quel Paese è l’Eritrea, sulle sponde del Mar Rosso, nata ufficialmente come colonia nel 1890.

Venne creata dagli italiani, che vi costruirono città, strade, ponti, ferrovia, teleferica, acquedotti, fabbriche, aziende agricole, erigendo teatri, luoghi sportivi, chiese, moschee, sinagoghe, ecc. Decine di migliaia di nazionali qui nacquero, vissero, lavorarono  e morirono, mantenendo la loro identità.

Asmara, come aspetto architettonico, era una città italiana, ed i nazionali non ebbero atteggiamenti diversi da quelli che avrebbero ostentato in patria.

Quando questa stagione finì, rimase per chi ci visse solo il ricordo di quella terra e qualche ninnolo esotico serrato nella valigia e poi esposto nel mobile buono di casa.

Orfani di un sogno naufragato, nella pelle e nella mente avevano però assorbito un qualcosa di non ben definito che si avvertiva conoscendoli o stando a loro vicini. Sembravano avvolti da una specie di alone e si riconoscevano subito.    

Del loro vissuto, di quella stagione “coloniale” e “post-coloniale”, oggi non rimane che qualche ricordo in poche decine di libri di memorie; forse non arrivano a 20, e probabilmente nemmeno a 5 quelle scritte da donne.

L’opportunità di conoscere nel vivo la vita degli italiani in Eritrea, cosa facevano, come lavoravano, il modo di porsi, la morale dell’epoca, la loro quotidianità e spesso anche la loro intimità, il modo di vivere e di rapportarsi con gli altri, le loro speranze, gli auspici, i desideri, le delusioni, i pettegolezzi, il ricordo dell’Italia, i rapporti con gli autoctoni, sono qui raccontati in maniera spontanea, efficace e coinvolgente.

Non è un racconto rabberciato alla meglio attingendo da varie testimonianze; nella lettura si cammina per le strade di Asmara, si entra nelle case, nei negozi e nei locali; si citano personaggi allora noti, si partecipa ai vari avvenimenti mondani ed anche drammatici che la città ha conosciuto. Sono personaggi concreti e reali a contorno di una storia immaginata comunque molto verosimile.  Un libro utile nella sua trascinante lettura, importante per il vuoto storico che colma.