Gian Carlo Stella, 11-IV-2025

La notizia ci è giunta oggi dal figlio Marco.

Fondatore, assieme ad Alberto Vascon, di questo sito, qui ebbe modo di farsi conoscere ed apprezzare dal grande pubblico per i suoi scritti storici, biografici e letterari.

Sebbene ne rifiutasse il titolo, fu uno scienziato di livello internazionale nel campo della medicina, come risulta dall’elenco delle pubblicazioni (489 lavori, 140 in riviste internazionali e 49 monografe) uscite nel corso della sua lunga vita professionale e conservate presso le più prestigiose biblioteche, anche alla British Library.

Ma era l’Eritrea, in special modo, ad essergli rimasta nel sangue e nel cuore, per via del nonno colà comandato ai primordi dell’occupazione militare, e poi dalla famiglia ivi residente.

Ci incontrammo più di 30 anni fa, e rimanemmo sempre in stretto contatto per i nostri interessi che in buona parte combaciavano. Pochi anni fa volle che assumessi la proprietà del suo sito “Il Corno d’Africa”, che attualmente conduco con Valeria Isacchini e diversi collaboratori.

Per l’Eritrea si spese molto e volle, con i suoi volumi autobiografici e romanzi, trasmettere quel sapore magico di una terra fantastica tanto amata anche perchè qui vi trascorse la gioventù, studiò e si fece uomo.

Quell’Africa gli era entrata nel sangue e faceva parte di lui. Ma non per un fatto egoistico; avrebbe voluto che l’Eritrea conoscesse nuove opportunità di sviluppo specialmente economiche cui era stata costretta in specie dopo la seconda guerra mondiale. Pochi mesi fa mi chiese addirittura il parere sul possibile ripristino della storica teleferica Massaua-Asmara, via di commercio che tanta parte ebbe nello sviluppo del Paese.

Partecipò ad alleviare le condizioni sanitarie del Paese, con aiuti specifici in collaborazione con l’ospedale di Siena e la Caritas, ed anche con attrezzature mediche e farmaci al paese in guerra, oltreché destinando gli introiti ricavati dalla vendita dei suoi libri di narrativa a favore dei bambini eritrei.

La sua Africa la volle far conoscere scrivendo molte opere (credo 15), talvolta in collaborazione col grande amico Alberto Vascon, che si distinguono per il tratto gentile, acuto, intelligente ed erudito.

Per Nicky, un modo per non allontanarsi da questa terra e soprattutto per farla conoscere.

La sua dipartita non è colmabile né sostituibile, svanendo un punto fermo di riferimento del ponte Eritrea-Italia.

Grazie Nicky per come ti sei speso, per quello che hai fatto e ci hai lasciato.