Gentile Direttore, sto svolgendo una ricerca sulla mia famiglia d’origine, e mi sono imbattuta in un articolo scritto sul vostro sito da parte di Beppe Storelli, ormai nel lontano 2017, che descriveva un aneddoto della sua giovinezza ad Asmara.Nell’articolo cita la ‘mitica Mattia Caffo, cassiera dell’Ufficio Viaggi’, la quale era una cugina di secondo grado di mio padre, il quale però non ha mai vissuto ad Asmara.Sto cercando invece riferimenti ad Asmara della famiglia Caffo,  oppure Dionisio, o Mulonia/Melonia, imparentate con la famiglia Pagano. Ho saputo di una coppia, Fortunata Pagano sposata con Camillo Caffo, che all’inizio del 900 erano sbarcati a Massaua e poi trasferiti ad Asmara.Si può provare ad avere notizie di queste famiglie?Autorizzo la pubblicazione di questa mail.
Ringraziando per la cortese attenzione, invio i miei più cordiali saluti,Angela Pagano
10/8/2025

Buonasera, signora. Ci scusiamo per il ritardo nella risposta, dovuta al periodo ferragostano.

Dall’archivio Africana di Giancarlo Sella si ricava questo:

I dati sono un poco grezzi ma frutto di decenni di spoglio di centinaia di volumi e giornali. Ho altrettante notizie sui Pagano, ecc. Ma per il momento la richiedente può riordinare le informazioni e chiedere cose specifiche. 

CAFFO Adriana. Figlia di Giuseppe e di Carmel Belfiore.

CAFFO Angiolina. Coniugata con Gaetano Dionisio, f.: Camillo e Antonio.

CAFFO Camillo. Commerciante. n. Messina nel 1864. Coniugato con Fortunata Pagano, 6 figli. Sbarca a Massaua con la spedizione del colonnello Saletta del 1885. Partecipa volontario alla colonna del colonna De Cristoforis, inviato in soccorso al fortino di Saati. Nel combattimento di Dogali del 1887 fu ferito e decorato di medaglia d’argento al V.M.  Rimpatriato lo stesso anno, tornò in Eritrea nel 1889. Nell’agosto 1890 risulta titolare di una panetteria, di generi di salsamentario e di una cantina (tipo osteria) a Massaua. Prese parte alla battaglia di Adua del 1896, e poi fu assegnato al servizio di Sussistenza a Massaua. Congedato, impiantò un panificio che trasferì ad Asmara. Si dedicò fino al 1944 di commercio e fu insignito dell’Ordine Coloniale della Stella d’Italia. Morì all’Asmara nel 1946.

CAFFO Caterina. Coniugata con Sampieri. Rimpatriata dall’Eritrea, risiede al 1980 a San Pietro di Marubio (Verona).

CAFFO Giovanni. Frequentò nell’anno scolastico 1920-21 l’Istituto Tecnico di Asmara. Prestò la sua opera in Asmara presso la SEDAO. Coniugato con Lucia. Rimpatriò dall’Eritrea nel 1969, risiedè al 1995 a Rivoli (Torino). Morta nel 1987. Il nipote er Aldo Cullino.

CAFFO Giuseppe. Rimpatriato dall’Eritrea, risiede dal 1981 a San Diego (California), dove morì nel 1994. Coniugato con Carmen Belfiore, sorella di Maria. Figlia: Adriana. 

CAFFO Igino. Coniugato con Maria. Figlia: Irene e Ottavia. Abitava all’Asmara in via Giulietti. Rimpatriato dall’Eritrea, risiedè al 1995 a Grezzago (Milano).

CAFFO Irene. Figlia di Igino e Maria. Abitava  all’Asmara in Via Giulietti. Fece la prima comunione all’Asmara (madrina Evelina Bono) all’Asmara nel 1949. Rimpatriata dall’Eritrea, prese residenza nel 1995 a Roncello (Milano).

CAFFO Leonardo. Giocatore di calcio della squadra “Stella Asmarina” di Asmara, 1946. Rimpatriato dall’Eritrea, risiedeva nel 1995 a Roma.

CAFFO Mattea Maria. Impiegata alle Poste di Asmara e nel 1925 impiegata alla Banca Coloniale di Credito di Asmara ed infine all’Ufficio Viaggi in Piazza della Posta. Nel 1986 ancora vive all’Asmara. † a 90 anni nel 1989. Non coniugata.

CAFFO Ottavia. Nata all’Asmara nel 1945 da Igino e Maria.

CAFFO V. Giocatore di calcio della squadra “Stella Asmarina” di Asmara, 1946.

CAFFO. Del Dopolavoro “Cicero” di Asmara nel 1938.

CAFFO. Partecipa e perde 3 a 1 con la squadra calcistica dei Fasci Giovanili di Combattimento (“FF.GG.CC.”) all’incontro di calcio contro la “Dopolavoro Ferrovieri” di Asmara del maggio 1937.

PAGANO Fortunata. Nata a Messina nel 1870. Coniugata con Camillo Caffo. Sei figli. Morta all’Asmara nel 1914.

Speriamo di essere stati utili.

Buona giornata

Valeria Isacchini e Giancarlo Stella

12/8/2025

Gentilissimi Valeria e Gian Carlo, tornando a casa ho avuto la gradita sorpresa dell’elenco che mi è stato inviato.Davvero ghiotto, un buon inizio.
L’esperienza di Camillo Caffo è molto interessante. Ho alcune domande.- I soldati partivano per l’Africa orientale solo come volontari? (nel 1885 aveva solo 21 anni).- Se, ferito a Dogali, riceve la medaglia d’argento al VM, ed è poi rimpatriato, è possibile che si sia recato a Roma, per ricevere l’onorificenza nella cerimonia a Roma nel giugno 1887?
Questo mi serve per stabilire una possibile data di matrimonio con Fortunata Pagano. Se si incontrano a Messina nel 1887, e si sposano, potrebbero essere tornati insieme a Massaua nel 1889, dove aprono insieme un negozio di panetteria. Ma lui è di nuovo in guerra nel 1896, dove partecipa alla battaglia di Adua: ha già 32 anni, e forse ha già alcuni dei sei figli. Questo è verosimile?
Invece, l’altra ipotesi è che si siano incontrati ad Asmara quando lui trasferisce la sua attività, ca. 1900. A questo punto, Fortunata si troverebbe già ad Asmara, e questo apre ulteriori domande su una linea Pagano già emigrata in zona. Si sposano, e hanno i sei figli, prima che lei muoia nel 1914.
A questo punto, ho davvero curiosità di conoscere le altre notizie sui Pagano in possesso di Gian Carlo Stella.
Il collegamento con la mia famiglia era Mattia Caffo, ma mi manca l’anello di congiunzione: il mio bisnonno si chiamava Gioacchino Pagano, ed era partito per Massaua tra il 1893 e il 1897, visto che nel 1898 ha un figlio che nasce a Gherrar in quell’anno, fratello di mia nonna Angiolina, nata a Gherrar nel 1904.Non ho trovato riferimenti a una sorella di Gioacchino di nome Fortunata.
Vorrei scoprire perchè Gioacchino decide di partire per l’Eritrea: aveva già parenti stabilitisi lì? Si arruola volontario? Tra l’altro c’è una storia curiosa: il suo atto di nascita viene registrato nel 1893, ventidue anni dopo la sua nascita, avvenuta nel 1871, grazie a una autorizzazione specifica del Tribunale di Messina. Quindi la sua volontà è quella di emigrare, ma è costretto a fare il servizio militare?Un’altra lacuna che ho riguarda la madre dei suoi figli, Carmela Mulonia/Melonia, di cui non trovo riferimento alcuno. L’ha incontrata sicuramente a Massaua, ma da dove veniva? Ho trovato una fotografia di una Giuseppa Melonia, a Tripoli con mia nonna negli anni ’40. Veniva da Asmara?
Ho cominciato a collegare i nomi, e arguisco (senza alcuna certezza), che i 6 nati possono essere: Mattia (Mattea) Maria, nata nel 1899 probabilmente ad Asmara; Giovanni, ca. 1902, visto che nel 1920 era studente all’Istituto Tecnico. Gli altri, di cui non posso indovinare la data di nascita, possono essere: Giuseppe, Caterina, Igino, Leonardo (?).Nessun collegamento con la mia famiglia.
C’è la possibilità di contattare le loro famiglie?
E un’ultima domanda: esiste un archivio così ben documentato come il vostro per quanto riguarda la fase successiva, cioè la Libia?Mia nonna si trasferisce inspiegabilmente a Bengasi nel 1915. Dico così, perchè i tre figli (una terza nasce nel 1908 a Porto Said o Port Sudan… anche qui la curiosità è d’obbligo), sono rimasti orfani di entrambi i genitori, e Bengasi in quella data non era propriamente tranquilla.
Ho anche un’ultimissima domanda… Cosa succedeva nel caso di bimbi orfani, nell’AOI? Sappiamo che hanno avuto un tutore, presumibilmente il generale medico Orlando Castigliola, morto a Tripoli e autore di un libro Da Tripoli a Murzuk, in cui evidenzia interesse per la situazione sanitaria nelle colonie.Da qualche parte è emerso questo nome?
Vi sono davvero grata per l’aiuto che mi avete fornito, e spero di poter ottenere ulteriori spunti per poter continuare la mia ricerca.
Un cordialissimo saluto, 
Angela Pagano

21/8 2025

Gentile Angela, proviamo a rispondere alle sue domande:

1 – DOGALI, VOLONTARI, MEDAGLIA  – Qui il discorso si complica perché, da un esame incrociato eseguito proprio ora nel nostro Archivio, non risulta alcun CAFFO Camillo a Dogali. La notizia riferita era stata tratta dal volume del giornalista Puglisi nel suo “Chi è dell’Eritrea” (dove si trova alle pp. 62-63). Puglisi affermò a Stella che i profili contenuti nel volume erano stati dettati dagli stessi intervistati. Certamente Caffo si sarà offerto volontario nei giorni assai critici di Saati e Dogali, essendo il possedimento di Massaua minacciato, ma come e in che misura non lo sappiamo. Ed in ogni caso non poteva vestire alcuna divisa e non fu premiato con medaglia. Bisognerebbe scavare più a fondo, ed a questo punto possiamo escludere anche la sua partecipazione “diretta” alla battaglia di Adua del 1896. Se diamo un valore alla parola “partecipazione” vediamo che non solo i militari sul campo, ma anche chi nelle retrovie favoriva i militari poteva affermare di aver partecipato. Ad ogni modo le medaglie al valore venivano distribuite all’interno delle caserme delle città dove risiedeva o prestava servizio il militare. Nel caso di feriti, morti o dispersi, la medaglia (col relativo diploma) veniva spedito per l’inoltre all’interessato o alla famiglia, al Sindaco della città di residenza. Solo in eccezionali  momenti storici venivano appuntate sul petto a Roma. Consultando adesso l’Archivio generale dei Decorati al Valor Militare dalle origini ad oggi, risultano decorati nel settore “Esercito” (dove confluiscono anche i volontari) solo un Caffo Aventino (nel 1919 e nel 1979) ed un Caffo Carmelo (nel 1920).A giorni cercheremo di rispondere alle altre domande.

Cordiali saluti

Gian Carlo Stella