Angelo Granara (Angra), 2 febbraio 2015

Nicky Di Paolo, dopo una lunga pausa, forse distratto dalle bellezze della terra senese, è tornato al romanzo con “Tantù, la zanzara del Corno”.

Lo scenario di ineffabile fascino è quello del Corno d’Africa tanto amato dall’autore tanto da essere l’immancabile co-protagonista dei suoi romanzi più belli.

La trama del romanzo è imperniata su due personaggi di razza diversa che vivono in epoche diverse e le loro vicende sembrano destinate a non incontrarsi mai anche se psicologicamente i due protagonisti hanno molte analogie.

Di Paolo sa tratteggiare con mano sapiente i personaggi del romanzo cogliendone tutte le sfumature caratteriali, i dubbi, i sentimenti, le contraddizioni, le illusioni e le speranze e fa emergere persone “vere” in cui possiamo riconoscerci.

Nel raccontare le vicissitudini dei suoi personaggi, l’autore coglie l’opportunità di sottolineare il purtroppo sempre attuale problema della malaria nel Corno, flagello quasi ignorato da molta parte del mondo che non ne subisce le letali conseguenze.Chidanè e Mario, pur rappresentando due civiltà diverse, si trovano, ad un certo momento, a vivere gli stessi turbamenti e a trovarsi davanti alla scelta di una decisione che cambierà drasticamente le loro vite.

In un finale inatteso, le due vicende che sembravano così lontane ed estranee, trovano un punto di convergenza originato dalle scelte di Chidanè e di Mario entrambi reduci da una profonda delusione d’amore.Nel corso del romanzo, l’autore ci avvince anche con descrizioni di paesaggi, di usanze, di costumi delle genti del Corno.

TANTU’ è un bel romanzo e lo si legge con vero piacere e sarà gradito, in modo particolare, a chi ha conosciuto quel mondo e ne ha subito l’ineluttabile fascino.

Angra, 2 febbraio 2015