Nicky Di Paolo, Valeria Isacchini, Alberto Vascon, 18 giugno 2019

A Monguzzo, in provincia di Como, nel marzo di quest’anno è stata dedicata una via allo Sciumbasci degli Zaptiè Ibrahim Alì, Medaglia d’Argento al Valor Militare, caduto a Cheren nel 1941. Iniziativa lodevole dell’Associazione Nazionale Carabinieri, che ha voluto in questo modo onorare un commilitone, e giustamente accolta dal Comune.

Ma l’ANPI locale non è d’accordo su tale intitolazione, ne chiede l’abolizione e (con un procedimento decisamente irrituale, dato che per legge le titolazioni delle strade vengono decise da apposite commissioni) propone una consultazione popolare per trovare un nuovo nome “tra le migliaia di persone che avrebbero maggior diritto di vedersi intitolata una via”. Le motivazioni avanzate dal segretario locale dell’ANPI sono alquanto bizzarre, e le trovate indicate in questa lettera, che come Comitato di Redazione abbiamo sentito il dovere di inviare alla neo-eletta sindaco Marisa Cesana.

v. anche https://italiacoloniale.com/2019/06/15/a-monguzzo-lanpi-vuol-far-rimuovere-la-via-intitolata-al-carabiniere-eritreo-ibrahim-ali/

17/6/2019

Egregia Sig.ra Sindaco,

in questi giorni su numerosi media è comparsa la notizia della sorprendente richiesta effettuata dall’ANPI locale, che vorrebbe rimuovere la intitolazione di una strada del Vs. Comune recentemente dedicata allo Zaptiè Ibrahim Alì, Medaglia d’Argento al Valor Militare. Sono decisamente incomprensibili le ragioni di questa richiesta, avanzate dal segretario ANPI Marco Emilio Rigamonti, secondo cui questo sottufficiale sarebbe stato “non conforme” (non conforme a che?) e addirittura “collaborazionista pagato dal governo di Mussolini per fare la guerra” (tutti i militari all’epoca erano stipendiati per fare la guerra, e con ciò?). E cosa c’entra la Costituzione, a cui Rigamonti si appella, con la intitolazione di una strada ?

Come comitato di redazione del sito www.ilcornodafrica.it, dedicato a portare l’attenzione agli aspetti culturali, storici, umanitari, ambientali in particolare di Eritrea, Etiopia , Somalia, ci indigniamo nel riscontrare ancora una volta che esistono italiani che disconoscono totalmente la storia della Colonia Eritrea e quella degli ascari, battaglioni di soldati indigeni che si distinsero in cento battaglie, combattendo al fianco di militari italiani fin dalla fine del sec. XIX°. Gli ascari e gli zaptiè si sono battuti con coraggio ed abnegazione, come è stato riconosciuto non solo dagli italiani, ma anche da numerosi osservatori stranieri. La stessa motivazione della Medaglia d’Argento, conferita ad Ibrahim Alì dal Presidente della Repubblica Luigi Einaudi in quanto “valorosissimo, fedelissimo e sempre alla testa dei suoi Zaptiè. Ferito gravemente in combattimento, continuava ad incitare i suoi uomini alla resistenza. Già distintosi in altre guerre e in altri combattimenti” lo dimostra. Nel cimitero militare di Cheren è incisa su una lapide questa frase del generale Amedeo Guillet (altro eroe che probabilmente il signor Rigamonti manco conosce …):
Gli eritrei furono splendidi. Tutto quello che potremo fare per l’Eritrea non sarà mai quanto l’ Eritrea ha fatto per noi.

Il suo Comune ha avuto l’occasione e il merito di riparare in parte alla troppo diffusa ignoranza e dimenticanza nei confronti di questo popolo, con un piccolo grande gesto, onorando la memoria di un soldato caduto combattendo per l’Italia.

Ci auguriamo pertanto che l’assurda proposta dell’ANPI venga accantonata.

Con stima,

Nicky Di Paolo

Valeria Isacchini

Alberto Vascon

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