Nadia Biasiolo. Asmara 5 agosto 2017

L’arte contemporanea in Eritrea è figurativa”The Gallery” ad Asmara è l’unico luogo,o quasi, che offre esposizioni permanenti di giovani artisti eritrei. È un posto di passaggio, su uno dei viali principali,di fronte all’hotel Nyala, dove è possibile acquistare articoli di cancelleria e qualche libro. In questo spazio in esposizione collettiva, sono esposte tele di varie dimensioni dipinte con colori acrilici,raramente ad olio.

Qui si può cogliere con attenzione “lo stato dell’Arte” del momento, lo spirito artistico del tempo,che racconta molte cose sui sentimenti sociali predominanti. Il colore è steso in cromatismi accesi con la presunzione di purezza, talvolta oscurati, oserei dire macchiati, da materiali pittorici di non eccellente qualità. Il colore, già latente nel ricordo inconscio dei preziosi ricami degli orli dei candidi “zuria” di mamme e nonne, si accende nella rievocazione visiva dell’animo degli artisti. Dall’infanzia emergono immagini che raccontano di memoria e tradizione. Sono volti ritratti che celebrano, esaltando,scene bucoliche di paesini dell’altopiano, scenari campestri rivelati con puerile nostalgia “an plein air”.

I giovani artisti eritrei sono timidamente attratti da forme moderne di contemporaneità ma non ancora insaporite da sfrontata astrazione, lontane da impulsi di ricerca mistica e da proiezioni di idealismi concettuali; si allontanano sempre più dall’esaltazione della guerriglia alla “Diego Rivera” che ha caratterizzato il comune stile espressivo dei primi decenni dopo la liberazione. L’arte eritrea è tutt’oggi lontana da minimalismi, dalla ricerca di equilibri formali paradossali, sempre più ancorata a prospettive di una realtà visibile.

I soggetti sono figurativi, come a dar forza ad un’identità popolare intrisa di filosofia di origine e di principio. La formazione è il consolidamento di archetipi condivisi. L’Arte contemporanea eritrea offre al fruitore quadri figurativi dove domina l’amore per le proprie secolari tradizioni e il religioso rispetto per le figure patriarcali. La glorificazione di figure femminili colte nella più genuina semplicità, comunica la trasparente percezione delle cose semplici e ordinarie, e fa intravedere le basi che sono il fondamento della società popolare eritrea. Non è l’arte “primitiva” tanto ricercata tra gli anni ’30 e ’40 dal mondo occidentale, tanto meno l’arte “etnica” con bizantinismi di grandi occhi scuri, ma è pura ricerca di verismo. I virtuosismi di tecnica del disegno rappresentano essenzialmente l’identità dell’arte quasi a voler sottolineare aspetti nazionalistici.

Nella pittura dei giovani eritrei si avverte l’orgoglio di appartenenza alla loro terra. La loro identità è condivisa e scorre parallela nella ricerca individuale di ogni singolo artista. Il talento naturale e spontaneo si pone alla base per poter affrontare, domani, ricerche di astrazioni culturali come aspirazione primaria e obiettivi adatti per rinforzare la propria identità artistica. L’Eritrea non necessita di scuole di disegno dal vero e Accademie di pittura, ma piuttosto di sublimare gli strumenti pittorici (tele, pennelli e colori di qualità) e di elaborare i sani ed ingenui intenti di pura immagine d’arte: un’arte sincera di conoscenza che solidifichi l’identità del Paese, esente dal culto delle apparenze e sempre più proiettata nei sentieri della consapevolezza. La pittura è un ‘arte che custodisce segreti e tesori ancestrali della propria famiglia spirituale, beni da preservare con delicatezza, da non svelare fuori dai giusti tempi, poiché ogni cosa detta diventa volgare e perde la grazia.

Nadia Biasiolo.

Asmara 5 agosto 2017

Il colore il talento e la libera espressione artistica si traducono in linguaggi figurativi e astrazioni di concetto:

Il paesaggio con soggetti di ricchezze primarie di un intero popolo. Il mare

Il rispetto per i patriarchi e per l’infanzia come ricchezza di memoria da tramandare e da preservare:

Ritratti di pose femminili in attività che rispecchiano valori semplici e somatiche di appartenenza:

Scene rupestri dense di sorrisi e poesia d’ infanzia. Il figurativo che esalta valori di semplicità:

Tentativi di astrazione e forme di iperrealismo con spinte figurative alla modernità e all’arte concettuale:

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La nota di Nicky Di Paolo

Quando ho letto l’articolo di Nadia e ho visto le foto delle pitture di giovani artisti eritrei, la prima pulsione che ho provato è stata quella di una gioia pura, potendo constatare un profondo cambiamento dell’espressione stilistica di quel luogo; la tendenza attuale è una rappresentazione tanto lontana quanto diversa da ciò che ha continuato ad albergare fino ad oggi nel profondo del nostro animo: fino agli anni70, la pittura eritrea si ispirava interamente alle antiche rappresentazioni a carattere religioso abissine che tanto piacevano per la loro ingenuità e per la loro capacità di una facile comprensione, tanto da rimanere praticamente immodificate per centinaia e centinaia di anni.

Poi di colpo, in un ambiente difficile per lo sviluppo delle arti in generale, viene fuori che giovani pittori eritrei, riuniti in un unico spazio espositivo, mostrano una sapiente, profonda e epocale evoluzione dello stile, senza negare la propria identità, ma cercando di esprimere con umiltà ciò che di buono esiste nel mondo in cui sono cresciuti.

La mia gioia, oltre che spingermi a cercare di acquistare qualcuno di questi dipinti,si amplifica nel constatare la positività del cambiamento avvenuto: come la storia dell’arte insegna, le mutazioni artistiche riflettono obbligatoriamente un’evoluzione parallela dell’immaginario collettivo di un popolo.Asmara, città dell’Unesco,può vantare un’architettura unica e stupenda, ma deve avvalersi anche di queste pulsioni artistiche che certamente la spingeranno a salire ancora più in alto della posizione attuale. Nicky Di Paolo