Manlio Bonati, ottobre 2005

Bologna, venerdì 30 settembre 2005 incontro tra africanisti!

Sarà difficile dimenticare questa giornata all’insegna della storia, della cultura, dell’amicizia.

Tutto è iniziato con un invito arrivato per  posta. Si tratta di una mostra che si svolgerà a Bologna: Ascari d’Eritrea. Volontari eritrei nelle Forze Armate italiane 1889-194 . Un giro di telefonate e poi, alcuni giorni dopo, ci si ritrova lungo la via del treno per rendere un doveroso omaggio ai fedeli Ascari nativi della mai dimenticata colonia primogenita.

La mostra è stata organizzata dall’Onorevole Luigi Ramponi, ufficiale dei Bersaglieri, Paracadutista, Pilota di aerei ed ora uomo politico della coalizione al Governo.

Ramponi ha ricoperto incarichi di grande prestigio e responsabilità in Patria e all’estero. Non teme, dunque, le missioni che altri gli commissionano, ma il realizzare una mostra di argomento ex coloniale è stato un suo personale desiderio che, non senza fatica, si è concretizzato nel tempo.

Il 30 settembre, davanti un nutrito pubblico ha raccontato che alcuni anni fa è stato Isaias Afeworki, Presidente dell’Eritrea, a fargli nascere l’idea di quest’importante e dovuta manifestazione. Afeworki gli raccontò un aneddoto: si trovava in veste ufficiale in Libia ospite di Muammar Gheddafi. Questi, mostrandogli un quadro che raffigurava ufficiali italiani al comando di un battaglione di Ascari mentre combattevano dei libici, affermò  – indicando le truppe eritree – che a quel tempo i suoi connazionali erano gli schiavi degli italiani. Afeworki gli rispose che non era così: gli Ascari erano dei volontari, fieri di indossare la divisa per conto del tricolore.

L’onorevole Ramponi, favorevolmente colpito da questa frase, di botto chiese al suo interlocutore se avrebbe acconsentito a far organizzare ad Asmara una mostra che ricordasse quei valorosi soldati. Un sincero “sì” fu la semplice risposta.

La mostra, pertanto, è stata presentata ad Asmara nella Casa degli italiani e a Roma al Vittoriano. Attualmente, grazie all’ospitalità della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e al suo Presidente Prof. Fabio Roversi Monaco, è esposta nel capoluogo emiliano.

L’organizzazione è stata ineccepibile, l’affluenza numerosa oltre ogni ragionevole aspettativa.

Gli oggetti ed i pannelli esposti sono riusciti a rievocare tempi andati. Il meraviglioso catalogo, edito da Vallecchi (200 pagine a colori di grande formato per € 38,00), rimane un tangibile ricordo della bella iniziativa.

Infine l’occasione ha fatto nuovamente incontrare tanti amici con l’Africa nel cuore: gli eritrei d’origine hanno rivisto con piacere gli eritrei italiani; i collaboratori del nostro sito hanno stretto le mani degli amici dell’A.N.R.R.A. (Associazione Nazionale Reduci Rimpatriati d’Africa). Si è parlato di Massaua, di Cheren, del Mar Rosso, di libri africani.

Sì, una giornata indimenticabile.

Dettagli della mostra (foto di Gian Carlo Stella)

Il curatore della Mostra, dott. Ascanio Guerriero, in attesa dell’on. Luigi Ramponi
L’on. Ramponi si intrattiene con un generale dell’Aeronautica
Il pubblico in attesa dell’apertura della Mostra
Il saluto del prof. Fabio Roversi Monaco
Il prof. Roversi Monaco (a sinistra) e l’on. Ramponi
Un altro momento della presentazione dell’on. Ramponi
Il rinfresco offerto agli invitati
Un aspetto della Mostra
Il manichino dell’ascari prestato dal Museo della Fanteria di Roma
Fasce di battaglioni coloniali, con scudo da dignitario e guradè (tipica sciabola dell’Etiopia-Eritrea)
Una collezione di sciabole etiopiche
Il gambo della freccia (gambo del puntale della bandiera) del IV battaglione indigeni d’Eritrea (battaglione “Toselli”)
Il numeroso pubblico intervenuto
Collaboratori de “Il Corno d’Africa” presenti in occasione della inaugurazione: Giorgio Barani, Luca Lupi, Manlio Bonati, Gian Carlo e Bruno Stella
Catalogo Ascari d’Eritrea edito da Vallecchi nel settembre 2005

La relazione della d.ssa Patrizia Pastore, 27 ottobre 2005

La Mostra “ASCARI D’ERITREA” a Bologna
Dott. Patrizia Pastore (Dipartimento di Discipline Economico-Aziendali dell’Università di Bologna)

E’ finalmente approdata a Bologna la mostra “Ascari d’Eritrea” che celebra coloro che servirono in Africa nell’esercito italiano. La sagoma stilizzata che illustra il colorato manifesto dal grande valore evocativo, ha affascinato e continua a suggestionare i visitatori accorsi numerosi. L’allegoria del XIV eritreo (gialloblu), con la scritta “Leone del cielo” in lingua tigrina troneggia nella vetrina a fianco dell’ingresso della Mostra a Palazzo Saraceni in una delle vie più esclusive della città.

E’ la medesima illustrazione riportata sull’invito personalizzato e proprio per questo ancora più coinvolgente proveniente dal Centro Studi Difesa e Sicurezza. Esso è di sicuro gradimento per il visitatore che è in tal modo immediatamente conscio di essere chiamato a partecipare ad una esposizione di grande interesse.

La sala è traboccante di pubblico che segue attentamente la presentazione del Prof. Fabio Roversi Monaco, Presidente della Fondazione della Cassa di Risparmio in Bologna, che in maniera chiara e concisa introduce l’evento lasciando subito spazio all’On. le Luigi Ramponi che altrettanto efficacemente racconta l’ideazione della Mostra e nomina coloro che hanno contribuito al suo successo.

Allestita in anteprima all’Asmara, e con prima importante tappa nazionale al Vittoriano di Roma, la Mostra itinerante è stata fortemente voluta anche a Bologna grazie alla  Fondazione della Cassa di Risparmio  che ha sostenuto l’iniziativa. Sebbene la Mostra sia ora in forma ridotta rispetto alle due tappe precedenti, si può senza alcun dubbio affermare che rimane altrettanto efficace ed evocativa.

L’iniziale ufficialità dell’avvenimento viene stemperata dalla commozione di molti ex reduci delle Campagne d’Africa presenti.

Sebbene lo spazio riservato all’esposizione sia di medie dimensioni, esso è sufficiente ad accogliere il materiale con un certo respiro ed il percorso espositivo mette a proprio agio i visitatori che possono, in qualsiasi punto si trovino, recuperarne il filo.

I punti clou della Mostra sono sicuramente lo splendido dipinto dell’ascari proveniente dall’ex Museo dell’Africa Italiana, la coinvolgente sezione dedicata alla vicende di Amedeo Guillet ed i giocattoli da ritagliare degli anni ‘30 che destano il sicuro interesse dei visitatori più giovani.

Durante la visita è stato possibile avvalersi di esperti che hanno illustrato efficacemente il periodo storico, nondimeno, un ruolo importante ed esplicativo svolgono le didascalie che accompagnano ogni oggetto, quadro o cartello esposto.

Affatto trascurabile la calorosa accoglienza riservata ai visitatori/ospiti che hanno potuto godere di un notevole buffet che si è rivelato soprattutto un aggregante momento di incontro e di scambio tra persone che per nascita, per vicissitudini varie o per semplice amore di studio condividono tale interesse specifico.

Sarebbe un vero peccato se scuole e associazioni che fanno parte della comunità cittadina non approfittassero dell’occasione giacché la Mostra il cui ingresso è gratuito, rimarrà aperta fino al 6 novembre 2005.

Notevole infine il magnifico catalogo fotografico, che permette di far conoscere i contenuti della Mostra a chi non ha potuto visitarla e di riviverne le emozioni a chi ha avuto la fortuna di parteciparvi.

Una grande occasione per la città di Bologna che ancora una volta ospita un avvenimento culturale di grande interesse, una Mostra che permette di incrementare la conoscenza del proprio passato e la coscienza civile di una comunità, perché è più che mai vero che “un popolo che non conosce la propria storia è un popolo senza futuro”.

—————