“Sì viaggiare” se non ricordo male era una canzone di Lucio Battisti, o era qualcun’altro. Non ne sono troppo sicuro, ma non è di lui che oggi vi voglio parlare. Che volete farci,mi ha preso la fregola dell’aeronautica, e visto che siamo sul sentiero, scaviamo il nostro solco e parliamone.

Ve ne voglio parlare, perché voi siete giovani e tutti avete avuto il piacere, volando,di trasferirvi da un paese all’altro o per lavoro o per diporto a bordo di magnifici aerei quadrigetto, con aria condizionata e pressurizzazione,al punto che dato che vi trovavate fuori dalle perturbazioni atmosferiche potevate togliervi lo sfizio di mettere in piedi la matita sul tavolino antistante al vostro sedile e vedere meravigliati che restava dritta in piedi senza dondolare e ci stava per minuti e minuti, ma quanti hanno avuto il piacere di viaggiare su un Dakota DC3?. Pochi o forse quasi nessuno.

Nessuno immagino avrà provato l’ebbrezza di fare Asmara Addis Abeba a bordo di un Dakota e fare la Linea Speciale Asmara/Addis Abeba con partenza alle ore 09,30 da Asmara e arrivo in Addis alle ore… non si sa. Se eravate fortunati arrivavate alle ore 18,00. Perché così tanto tempo? Come vi ho detto era una Linea Speciale che prevedeva il seguente itinerario: Asmara, Axum, Gondar, BahrDar, DebraTabor, Danghilla, Debra Marcos, Addis Abeba. Si ci sono tutti (li ricordo ancora).

Ovviamente, parlando di Linea Speciale, tutto era speciale, niente hostess, però c’era uno steward, niente catering, niente poltroncine.Visto che mancava tutto, per lo meno ci saranno stati i motori per volare. Beh quelli c’erano ed erano buoni. Ma una cosa abbondava a bordo: i sacchetti di carta,perché a causa degli immancabili vuoti d’aria più di uno stava male e dava di stomaco. Molti, ai miei tempi, si chiedevano come mai i piloti etiopici fossero tra i migliori del mondo.

Ve lo spiego io, si erano fatti le ossa sulla Linea Speciale, inoltre la prima infornata di piloti della Ethiopian Air Lines erano eritrei. Ragazzi che si erano fatti le ossa nelle nostre scuole prima di tutto e poi avendo un buon know how erano partiti per gli States per perfezionarsi. Quando sei in aeroporto in attesa del tuo aereo ti capita di guardare e criticare come decollano e atterrano gli altri aerei e quando vedi un aereo dell’Ethiopian scendere dolcemente sulla pista accarezzandola non c’erano dubbi: era Alemayo, uno dei primi capitani pilota eritreo. Diverse volte ho fatto la Linea Speciale, a volte scendevo a Bahr Dar per portare i turisti sul Lago Tana, altre volte scendevo a Debra Tabor, per portare altri turisti per visitare un antico monastero. Lo garantisco, non mi sono mai sentito una spocchiosa guida turistica, cercavo di fare bene il mio lavoro dando rispetto e ricevendo rispetto, ed è stato un bel periodo per la mia vita, ricco di esperienze e di tanta conoscenza. Pop

DIDASCALIA FOTO: Non c’era bisogno di cinghie o legacci, l’aereo era sicuro e il pilota sapeva il fatto suo. A guardare bene questi passeggeri, hanno tutti un aria così tranquilla e rilassata,non sembra stiano volando su un vecchio aereo, ma sono nella sala d’aspetto di uno studio medico. Vicino a quel signore elegante con cappello sportivo fa capolino la testa di un piccolo cane. È troppo grande questa foto. Pop

Pop, 28 agosto 2017