Beppe Storelli, 28 agosto 2017
Tutti coloro che hanno vissuto in Asmara e che sono della mia generazione penso abbiano conosciuto l’avv. Perretti, se non conosciuto o per lo meno ne abbiano sentito parlare. Era risaputo ai più che fosse un napoletano armato di un brutto carattere, cosa che contrastava con quelle che le mie esperienze conoscitive avevano fatto di lui.
Un giorno di Agosto del 1959 stavo rientrando da Gondar verso Asmara e per l’occasione ero a bordo di un aereo della Ethiopian Air Lines, il classico Dakota o se preferite un DC3. Il Dakota era un aereo straordinario, ed io penso di avere amato questo aereo quasi quanto la mia moto. Non lo tiravi giù neppure con le cannonate.
Ebbene, sull’aereo in questione, oltre a me e ad una dozzina di turisti americani, c’era il famoso avv. Perretti. Qualche minuto dopo il decollo l’aereo entra dentro un turbine di nuvole, tuoni, fulmini, saette. Inizia la danza. Nel pieno della stagione delle piogge con le catene montagnose sotto di te, tra le correnti ascensionali e i vuoti d’aria c’è da stare poco allegri. Ecco che le hostess iniziano la sarabanda dei sacchetti di carta, qualcuno sta male, qualcuno tra i turisti americani si mette a pregare. Certo il Dakota non è il DC6B, o il Constellation, aerei che solcano i cieli degli States.
Nel bel mezzo del fortunale ecco comparire, l’avv. Perretti che avanzava danzando e sculettando lungo la corsia centrale, con in testa uno dei sacchetti destinato ad altro uso, brandendo, mani al cielo, forchetta e coltello di plastica, cantava “Iamme, iamme, iamme in coppa ia funiculi funiculă”. Per chi non sa chi fosse l’avv. Perretti devo dire che era alto poco più di un soldo di cacio con un enorme pancione, che mentre ballava sussultava in maniera ridicola ora a destra ora a sinistra.
Una volta giunti, atterrati all’aeroporto di Asmara, e scesi a terra, alcuni dei turisti americani si prostrarono baciando il suolo. Quando seppero che due giorni dopo avrebbero volato per Khartoum con un Dakota chiesero di essere spostati su un altro volo scegliendo il Convair, il quale disponeva di aria condizionata e pressurizzazione per volare al di sopra delle perturbazioni atmosferiche.
Questo il mio primo incontro con l’avv. Perretti. In seguito ebbi modo di conoscerlo piƶ da vicino. Lui era l’avvocato che curava i vari problemi di carattere legale che l’Agenzia aveva con qualche cliente o con l’amministrazione statale, e il trait d’union tra l’avvocato e l’azienda era Ennio.
Un giorno Ennio doveva, per motivi di lavoro, recarsi dall’avvocato in questione, quando mi dice: “Senti Pop, ho qui un sacco di lavoro da fare e non mi va di mollare. Andresti tu per me a portare i documenti all’avvocato e ti fai spiegare cos’altro ci rimane da fare per questa pratica?”
Do pola prima volta, la seconda e la terza, (sono sempre stato lento di comprendonio) capii che a Ennio, non piaceva andare dall’avv. Perretti. Per cui alla quarta richiesta mi rifiutai e chiesi spiegazioni. “Ma niente” fu la risposta di Ennio. “Solo che la prima volta che io andai da lui, lui mi guardo e mi chiese con quel suo stretto dialetto napoletano. Ma tu chi sei? sei un nano per caso? E io gli ho risposto, sempre in dialetto napoletano “Ha parlato il gigante Golia”. Dieci secondi dopo mi sono ritrovato in strada inseguito dai suoi peggiori insulti in dialetto. Non ricordo esattamente cosa mi abbia detto, ricordo solo qualcosa come Isse cazz’mpernacchi, sfaccimme e Napule, doveva essere qualcosa di terribile.
Tutto li” L’avv. Perretti era un abitudinario, tutti i santi giorni alle dodici, lo si poteva trovare al Bar Royal per prendere l’aperitivo. Si faceva servire l’aperitivo e poi si metteva con il bicchiere in mano sul portone a guardare il passeggio, ma detto da lui il passeggio non lo interessava minimamente a lui piaceva occhieggiare “e guaglioncelle”, le liceali che uscivano dal Liceo Ferdinando Martini.
Un giorno di mezzodì, come al solito, bicchiere in mano, stava stazionando sull’ingresso del Bar, quando una signora di sua conoscenza entrando gli accarezza il pancione e dice “ Buon giorno avvocato, a quando il lieto evento?” risposta “A presto signò ha appena tirato fuori il braccino”
Pop
