Valeria Isacchini, 10/6/2025

Con la consueta certosina meticolosità, Giovanni Fontanesi pubblica, in edizione limitatissima e fuori commercio, un’altra sua ricerca legata al mondo del Corno d’Africa. Si tratta della storia di due fratelli, Fortunato e Basilio Cocconi, che dalle pianure nebbiose di Castelnovo Sotto, nel reggiano, decisero di trasferirsi sull’altipiano di Cheren, nella zona abitata dai Bogos (o Bileni).
Partì per primo Fortunato, che nel 1870 ebbe occasione di viaggiare con Giuseppe Sapeto, Orazio Antinori ed altri per raggiungere nello Sciotel la colonia fondata da padre Giovanni Giacinto Stella. Ma Stella era morto e il luogo si presentava abbandonato. Fortunato rientrò in patria, per ritornare poi in Africa insieme al fratello Basilio nel 1871. Si diedero alla coltivazione di tabacco, spostandosi tra Cheren e NaKfa. Fortunato morì prematuramente ma Basilio continuò l’attività agricola insieme alla moglie Virginia, che a quanto pare, così come la figlia Eletta, si inserì perfettamente nelle abitudini africane. Basilio fu anche, in un certo senso, “corrispondente all’estero” per il periodico “L’Italia Centrale”, dato che sue lettere che saltuariamente pervenivano agli amici per aggiornarli sulla situazione africana venivano pubblicate. Morì probabilmente tra il 1888 e il 1890
I Cocconi erano ovviamente ben conosciuti dai viaggiatori europei e specie italiani che frequentavano le zone dell’Eritrea, quindi è soprattutto dalle annotazioni a loro riferite che Fontanesi ha potuto ricostruirne la vita e le esperienze. Munzinger, Felice Gessi, Antinori, Ferrari, Camperio, Franzoj e tanti altri hanno lasciato traccia dei loro incontri con i Cocconi nelle loro relazioni, che vengono in questo testo accuratamente riportate.
Completano l’opera schede biografiche dei personaggi citati nel testo e una bibliografia.
Apprezzabile lavoro di recupero di storie di imprenditori che sarebbero altrimenti caduti nell’oblio.